Mai indifferenti - Voci ebraiche per la pace

   Il 7 ottobre 2023 abbiamo assistito a un attacco contro Israele, partito dalla striscia di Gaza, che per la sua barbarie e crudeltà ha lasciato sconvolto tutto il mondo civile.
   Quando il governo israeliano ha reagito inaugurando una campagna militare estesa, distruttiva, cruenta, ci è risultato evidente che questo tipo di risposta costituiva una vendetta contro l’intera collettività palestinese, utile a smantellare la struttura di Hamas, ma a un altissimo prezzo di vittime civili.
   Utile a bloccare ulteriori ostilità, ma non a liberare gli ostaggi.
   Coerente con la lunga politica tesa ad aggravare i contrasti tra Israele e i palestinesi.
   Totalmente priva di un progetto a breve o a lungo termine.

   Perciò reagimmo l'8 febbraio 2024, con un appello stilato da una cinquantina di ebrei italiani, ben presto sottoscritto da più di 650 ebrei e non ebrei, con un convegno il 14 aprile 2024 e in seguito, il 24 giugno, con un nuovo appello.
   A un anno di distanza dobbiamo purtroppo constatare che tutti i nostri timori erano fondati.
   Continueremo a reagire come possiamo, da persone che che si sentono legate a Israele e ai principi etici dell'ebraismo, che sono poi quelli dell'umanità.

6/10/2024


 



1° ottobre: alla manifestazione per la pace a Milano
 



Il salvabile è ancora salvabile?
Appello di Maiindifferenti – Voci ebraiche per la pace

Il livello di violenza e crudeltà in Palestina, nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, ha oltrepassato da molto tempo ogni limite.
Ci eravamo espressi a gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, e lo facciamo di nuovo, a distanza di cinque mesi, perché l’inerzia e l’indifferenza di fronte alla strage della popolazione palestinese decimata e affamata è insopportabile. Da mesi, la risposta di Israele all’aggressione di Hamas si è trasformata in guerra di sterminio contro il popolo palestinese. L’azione del governo Netanyahu sta infliggendo al Paese un vulnus che peserà per generazioni.
Il nome stesso di Israele, già compromesso, desta ora ostilità e disprezzo crescenti nel mondo, crea isolamento e insicurezza, e fomenta antisemitismo. Crediamo che mai come ora spetti agli ebrei della diaspora e a chiunque abbia a cuore il futuro di Israele e dei palestinesi appoggiare le donne e gli uomini che in Israele, da settimane, si vanno ormai mobilitando non più solo per la liberazione degli ostaggi, ma chiedendo anche le dimissioni del governo Netanyahu. Sosteniamo gli israeliani che vogliono uscire dal tunnel di strage e distruzione in cui è stato trascinato il Paese.
Si cessi il fuoco immediatamente e sia adottato un piano che ponga fine alle sofferenze, ora.

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24 giugno 2024

Francesco Moshe Bassano
Guido Bassano
David Calef
Paola Canarutto
Giorgio Canarutto
Franca Chizzoli
Annapaola Formiggini
Paola Fermo
Sabetay Fresko
Bice Fubini
Nicoletta Gandus
Bella Gubbay
Joan Haim
Cecilia Herskovitz
Francesca Incardona
Stefano Levi Della Torre
Annie Lerner

Gad Lerner
Bruno Montesano
Guido Ortona
Giacomo Ortona
Bice Parodi
Mario Davide Sabbadini
Renata Sarfati
Eva Schwarzwald
Susanna Sinigaglia
Sergio Sinigaglia
Stefania Sinigaglia
Jardena Tedeschi
Mario Tedeschi
Fabrizia Termini
Claudio Treves
Roberto Veneziani
Marco Weiss
Micael Zeller



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BIBLIOGRAFIA

L'APPELLO DELL'8 FEBBRAIO 2024